Buongiorno care anime. Spero che stiate bene e che vi stiate godendo questa estate. Per me è molto bella, ma anche un po’ sfidante; di questo vi parlerò nei prossimi mesi.
Oggi desidero semplicemente condividere con voi alcuni pensieri su questo mese speciale: agosto.
Il 1° agosto, in Svizzera, non è un giorno qualunque: è la Festa Nazionale, un momento di celebrazione collettiva, di memoria, ma anche – profondamente – di gratitudine.
Perché la gratitudine?
Perché il 1° agosto porta con sé un’energia antica e simbolica, che unisce storia, natura e spirito.
In molte tradizioni pagane e celtiche, questo giorno corrisponde a Lughnasadh, una delle quattro festività principali della ruota dell’anno.
È una celebrazione del raccolto, un momento per onorare la terra, i suoi doni e il cammino fatto fino a qui.
È tempo di ringraziare per ciò che è maturato – nei campi, ma anche dentro di noi.
Anche se oggi non viviamo più in stretta connessione con il ritmo della terra, Lughnasadh, e in realtà tutto il mese di agosto, ci invita a fermarci e a essere grati.
Così come il 15 agosto in Italia, una festa con radici antiche.
È un’occasione per onorare il passato, la vita, le persone che ci accompagnano, le esperienze che ci fanno ridere, le sfide che ci fanno crescere; per onorare il presente e ringraziare l’universo e la nostra anima per tutto ciò che abbiamo, per ciò che siamo e per la guida che riceviamo lungo il nostro cammino.
Per onorare questo magico momento, preparerò dei biscotti (sperando di non bruciarli!), scriverò su un foglio tutto quello per cui sono grata, che poi brucerò nel falò, donerò dei fiori raccolti nel campo al lago come segno di gratitudine alla Madre Terra e, infine, condividerò una bella raclette in compagnia della mia famiglia italiana e svizzera.
Ti auguro di trovare il tuo modo personale per dire grazie: alla vita, a te stesso/a e a tutto ciò che ti circonda.
Un abbraccio grande
Maria Grazia